• Gennaio 5, 2022

Il microbiota è l’insieme dei microrganismi che popolano il tratto intestinale ed è coinvolto in vari processi metabolici. Il microbiota è composto da circa 160 specie delle 1000 esistenti e batteri più rappresentativi appartengono a 4 phyla principali (Firmicutes, Bacteroidetes, Actinobacteria, Proteobacteria e Verrucomicrobia e una tipologia di Archaea: Euryarchaeota).

La composizione del microbiota riveste un’estrema importanza per la nostra salute, poiché i tipi di batteri possono avere effetti protettivi ma anche dannosi per la nostra salute.

Il microbiota è influenzato: 

  • dal tipo di parto (vaginale o cesareo).
  • dai geni.
  • dall’età e dallo stile di vita di un individuo.
  • dai farmaci (ad esempio gli antibiotici). 
  • dall’alimentazione (fibre e generi alimentari assunti).

Molti fattori nutrizionali, microbiologi e dell’ospite influenzano le reazioni fermentative del colon, in particolare il tempo di transito intestinale, l’età, il sistema neuroendocrino, le specie batteriche presenti e lo stress.

L’ambiente e l’alimentazione sono fattori importanti nel determinare la ricchezza genetica del microbioma intestinale.
Ad esempio le fibre alimentari possiedono la capacità di modificare almeno in parte la composizione dei batteri che popolano il colon nell’uomo.
Il Microbiota del colon fermenta le fibre alimentari con formazione di  acido acetico, butirrico e propionico. Il butirrato è un acido grasso a catena corta prodotto dai nostri batteri intestinali buoni, a partire dalle fibre (prebiotici) che ingeriamo. Le cellule intestinali per restare vive e in buona salute, hanno bisogno di questa sostanza.

Il butirrato sopprime la reazione infiammatoria avvertendo il sistema immunitario di non attaccare. Quando questa sostanza scarseggia perché la nostra dieta è carente di fibre, il nostro sistema immunitario è sempre attivato e attacca indistintamente i batteri buoni e cattivi, causando un perenne stato infiammatorio.


Il termine “disbiosi” indica un’alterazione momentanea o permanente della composizione dei batteri commensali o opportunisti della comunità del microbiota intestinale. Tra i fattori scatenanti abbiamo le infezioni da parte di batteri patogeni, l’uso di antibiotici e la dieta; la dieta è in grado di alterare la composizione e la diversità batterica intestinale. La disbiosi è associata a molte condizioni patologiche tra cui 

  • Obesità. 
  • Patologie gastrointestinali.
  • Sindrome metabolica.
  • Steatosi epatica.
  • Malattie autoimmuni.
  • Malattie neurodegenerative.

La dieta è lo strumento più potente in grado di influenzare la diversità di specie dei batteri intestinali. Una dieta ad alto contenuto di calorie, grassi, zuccheri, minano la biodiversità del nostro microbiota determinando la riduzione progressiva di specie e la crescita di batteri sfavorevoli. 

Un regime alimentare equilibrato, con un adeguato apporto di fibre e di grassi salutari (monoinsaturi e polinsaturi) garantisce il mantenimento della giusta composizione batterica, prevenendo la disbiosi e le patologie ad essa associate. 

Cos’è il Kefir?

Il Kefir è una bevanda a base di latte, rinfrescante e salutare. Il termine Kefir deriva dalla parola armena keif e significa benessere.

Il kefir è un latte fermentato che contiene una combinazione di numerosi microrganismi probiotici vivi e benefici, unica nel suo genere scoperta e apprezzata dall’uomo da migliaia di anni. Oltre ai fermenti il Kefir contiene minerali e aminoacidi essenziali biodisponibili che aiutano a mantenere lo stato di salute dell’organismo. Uno dei principali amminoacidi contenuti è il triptofano che ha effetti benefici sul sistema nervoso. Inoltre il kefir contiene molti minerali importanti tra cui calcio e magnesio e fosforo; è ricco in Vitamina B9 (acido folico), B12 (cobalamina),B1 (tiamina) e vitamina K. Il rifornimento adeguato di queste vitamine agisce positivamente nella regolazione del sistema nervoso e del sistema renale, e sembrano in grado di promuovere la longevità.

Le principali funizioni del kefir sono: 

  • Regolarizzare le funzioni intestinali, poiché il kefir stimola le proteine digestive, l’appetito e la peristalsi, promuove la salivazione e la secrezione degli enzimi da parte di stomaco e pancreas stimolando la digestione degli altri cibi. Studi scientifici suggeriscono che possa aiutare a diminuire la quantità di colesterolo nel sangue;
  • Contrastare l’insediamento di germi pericolosi. Il kefir contiene una grande quantità di batteri lattici che hanno un’azione inibitoria nei confronti dei microbi putrefattivi e patogeni;
  • Stimolare la produzione di anticorpi dell’intestino e migliorare le difese immunitarie.

Fonte: Bibliografia D’Apolito LI, Croci S, Gasperi V, Catani MV, Savini I. Dietary Strategies for Management of Metabolic Syndrome: Role of Gut Microbiota Metabolites. Nutrients. 2021 Apr 21;13(5):1389.